È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 149 del 28 giugno 2022 il decreto 25 marzo 2022 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali relativo agli “interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 «Parco Agrisolare»”.

La misura sarà finanziata per gli anni dal 2022 al 2026 con 1,5 miliardi di euro dei fondi Pnrr, per l’erogazione di contributi a fondo perduto, dei quali 1,2 mld di euro sono riservati a interventi connessi alla produzione agricola primaria e almeno il 40% è destinato a progetti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

L’investimento persegue l’obiettivo di creare e migliorare l’infrastruttura connessa allo sviluppo, all’adeguamento e all’ammodernamento dell’agricoltura, compresi l’accesso ai terreni agricoli, la ricomposizione e il riassetto fondiari, l’approvvigionamento e il risparmio energetico e idrico.

LE LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare.

Potranno essere incentivati impianti fotovoltaici tra 6 kWp e 500 kWp da realizzare sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale (inclusi agriturismi); la spesa massima ammissibile per singolo progetto è pari a 750.000 euro, nel limite massimo di un milione di euro per singolo soggetto beneficiario. 

Si tratta di finanziamenti in conto capitale per il 40% della spesa ammissibile, tranne che per le Regioni meno sviluppate (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) dove il contributo sale al 50%. Le aliquote di agevolazione possono essere maggiorate, in alcuni casi, di 20 punti percentuali per gli investimenti di giovani agricoltori.

Inoltre, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:

  • Rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente;
  • Realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la realizzazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato, anche al fine di migliorare il benessere animale;
  • Realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto: il sistema di aerazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria, anche al fine di migliorare il benessere animale.

Ammissibili anche le spese sostenute per sistemi di accumulo e installazione di colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole.

PARCO AGRISOLARE: CHI PUÒ RICHIEDERE GLI INCENTIVI?

Potranno accedere ai contributi gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria, le imprese agroindustriali in possesso di determinati codici ATECO (che saranno resi noti nel bando), le cooperative agricole. Sono invece esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità Iva, aventi un volume di affari annuo inferiore a 7.000 euro.

Per la raccolta delle domande di partecipazione è allestita un’apposita piattaforma. Il soggetto attuatore della misura “Parco Agrisolare” è il GSE.

Riassumiamo così i punti salienti del decreto:

OBIETTIVOSoddisfare il fabbisogno dell’azienda
RISORSE1,5 miliardi di euro dei fondi Pnrr per gli anni dal 2022 al 2026
SOGGETTI BENEFICIARI– Imprenditori agricoli in forma individuale o societaria
– Imprese agroindustriali
– Cooperative agricole
INTERVENTI AMMISSIBILI *– Installazione di impianti fotovoltaici con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp
– Acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, sistemi di accumulo
– Costi di connessione alla rete
– Rimozione e smaltimento dell’amianto
% FINANZIAMENTO IN CONTO CAPITALE50% Regioni meno sviluppate (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)  
40% Altre Regioni

*fino ad un limite massimo di euro 1.500,00/kWp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, anche in considerazione delle dimensioni complessive dell’impianto da realizzare e delle correlate economie di scala, e fino ad ulteriori euro 1.000,00/kWh ove siano installati anche sistemi di accumulo. In ogni caso il contributo complessivo corrisposto per i sistemi di accumulo non può eccedere euro 50.000,00.

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