Che cosa sono le Offerte Verdi?
In Italia alcuni fornitori propongono offerte con energia verde sul mercato per chi desidera una fornitura “green”, ciò testimonia la crescente sensibilità ambientale dei consumatori. Il consumo di energia è un fattore fondamentale per il riscaldamento climatico ed ognuno di noi può dare il suo contributo puntando all’efficienza energetica per diminuire i consumi oppure scegliendo un’offerta verde.
Con queste offerte per l’energia elettrica ed il gas oltre al risparmio rispetto al prezzo del mercato tutelato, viene consumata dal cliente solo energia prodotta da fonti rinnovabili con appositi certificati che ne garantiscono la provenienza. Pertanto con tali offerte, non verrebbe utilizzata energia prodotta dalle fonti tradizionali che inquinano e non sono rinnovabili (carbone, gas,energia nucleare, ecc…).
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Come funzionano le offerte di energia verde?
Con l'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto del 1998, il ricorso alle fonti rinnovabili è diventata una necessità. Molti italiani erano disposti a spendere qualche centesimo di più al mese per sostenere il proprio impegno a favore dell’ambiente aderendo alle offerte di energia verde. Negli ultimi anni la sensibilità nei confronti dell’energia verde è sicuramente aumentata, complice anche una riduzione sensibile dei costi di produzione da energie rinnovabili che hanno reso tali offerte sempre più convenienti.
Le fonti energetiche rinnovabili si dividono in:
- idroelettrica, si trasforma l'energia potenziale dell'acqua in elettrica su corsi d'acqua fluente o condotte forzate.
- eolica, l'energia cinetica del vento fa ruotare un aerogeneratore collegato alle pale, che produce elettricità.
- solare, con i moduli fotovoltaici si trasforma la radiazione solare in energia elettrica, sfruttando l'effetto fotoelettrico di alcuni materiali che si trovano nei pannelli solari.
- geotermica, si sfrutta l'energia termica di rocce calde producendo vapore per alimentare una turbina.
- altro, le bioenergie come biomasse solide, liquide o syngas e l'energia marina dalle correnti o dalle maree.
Che cosa sono le Garanzie d’Origine (GO)?
Per garantire che l'energia elettrica venduta, sia effettivamente prodotta con fonti rinnovabili e che non venga commercializzata più volte, l'ARERA (Autorità Energia Elettrica e Gas) ha stabilito che l'unico sistema di certificazione valido siano proprio le Garanzie d’Origine (GO) rilasciate dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
Questa certificazione, che promuove la trasparenza di tali contratti è focalizzata a garantire la completa tracciabilità dell’energia elettrica. Il cliente finale quindi ha così la garanzia che tutta la quantità di energia da lui consumata sia stata effettivamente prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Il GSE emette quindi i titoli di Garanzia di Origine (GO) per gli impianti per cui sia stata ottenuta la qualifica che attesta la produzione di energia da fonte rinnovabile. Ogni titolo GO ha valore pari a 1 MWh, in base all'energia verde immessa in rete dal produttore, e viene rilasciato, trasferito e annullato in maniera elettronica. Esiste un vero e proprio mercato delle GO dove avviene lo scambio di questi titoli, gestito dal Gestore del Mercato Elettrico (GME), che garantisce liquidità, trasparenza e sicurezza.
Il RECS (certificazione Renewable Energy Certificates) è invece una certificazione per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, supportata dallo standard internazionale gestito dall' Association of Issuing Bodies (AIB), e può essere emessa come attributo al titolo GO. Il fornitore quindi può aggiungere al GO tale certificato ma solo il primo è obbligatorio.
Le offerte verdi per il gas sono più rare rispetto alle offerte luce e utilizzano il biogas: anche conosciuto come gas verde. Esso deriva dallo sfruttamento di residui o materiale provenienti
da produzione agroalimentare, allevamento, acque reflue di depuratori o colture dedicate.
Quali sono i vantaggi per le imprese riguardo alle offerte di energia verde?
Alcuni fornitori propongono sul mercato libero offerte verdi, con le quali viene certificata la provenienza da fonte rinnovabile dell'energia elettrica consumata.
Le imprese eco-sostenibili che aderiscono quindi ad un'offerta verde hanno sicuramente un ritorno a livello di comunicazione etica, dimostrando il loro impegno verso la sostenibilità.
Nel caso abbiate o vogliate aderire ad un’offerta di energia verde, i vantaggi per la tua impresa potranno essere:
- Contribuire alla sostenibilità ambientale
- Promuovere le fonti energetiche rinnovabili
- Ampliare le proprie campagne di marketing dirette al cliente finale
- Attirare l'attenzione di investitori che hanno a cuore tematiche ambientali
Il fornitore offre inoltre la possibilità di sfruttare un marchio che attesta il consumo di energia da fonte rinnovabile. Il marchio si può quindi esporre:
- sui prodotti o servizi dell'impresa
- nella comunicazione e sul materiale pubblicitario
- in azienda oppure nei punti vendita e distribuzione
Esso rappresenta altresì un ottimo strumento per comunicare alla propria clientela il vostro impegno a favore della sostenibilità ambientale e rafforza l’immagine dell’impresa.
ERRECI offre questa opportunità a tutti coloro che sottoscriveranno un contratto con noi !
Cosa sono gli oneri di sbilanciamento?
Lo stoccaggio di enormi quantità di energia elettrica è impraticabile e per questo deve esserci un equilibrio tra l'energia prodotta dalle centrali e quella richiesta dagli utenti finali. L'attività di dispacciamento consiste proprio nel mantenere un equilibrio di flussi nella rete elettrica nazionale. Per attuare quest'attività ogni centrale di produzione fa giornalmente una stima di quanta energia immetterà nella rete, che ovviamente può essere diversa da quella poi effettivamente prodotta. Quindi gli oneri di sbilanciamento dell'energia elettrica servono a coprire i costi sostenuti dal gestore della rete elettrica, quando c'è una differenza tra il programma di immissione e l'effettiva produzione oraria di energia di un impianto.
L'Autorità fino ad oggi ha pubblicato diverse delibere riguardanti gli oneri di sbilanciamento e fin da subito i produttori di energia verde e le relative associazioni sono insorte, giudicando inappropriato e discriminatorio il regolamento applicato. Vediamo perchè e cosa è accaduto dal 2012 ad oggi.
Cosa è stato deliberato dall’Autorità in merito alle Energie Rinnovabili?
2012 - Delibera n. 281 Le rinnovabili vengono equiparate ai sistemi convenzionali:
Nel 2012 l'Autorità ha emanato la delibera n. 281 la quale prevede che i produttori di energia da fonti rinnovabili non programmabili debbano sostenere i costi di sbilanciamento alle stesse condizioni degli altri produttori per evitare che eventuali criticità sull'equilibrio della rete, incidessero sulle bollette dei consumatori. La delibera fissa una franchigia al 20%, ossia il corrispettivo viene applicato esclusivamente alla quota di sbilanciamento effettivo che eccede il 20% del programma vincolante del produttore.
Diverse associazioni hanno protestato contro questa delibera e l'ANEV (l'Associazione Nazionale Energia del Vento), ha fatto ricorso al Tar della Lombardia sostenendo che l'oscillazione continua delle fonti rinnovabili rende impossibile una previsione quotidiana della produzione e che quindi vi era una discriminazione tra le energie rinnovabili e le fonti tradizionali.
2013 - La Delibera n. 281 viene bocciata e l'Autorità emana la n. 462 ma verrà anch'essa annullata.
Il Tar nell'estate del 2013 ha dato quindi ragione agli operatori del settore definendo discriminatoria la scelta di non fare una distinzione per il calcolo dei corrispettivi tra le diverse fonti. Anche il Consiglio di Stato ha bocciato la delibera n. 281 ma nonostante questo l'Autorità ha poi pubblicato un'altra delibera n. 462, con la quale manteneva parzialmente tali oneri di sbilanciamento per i produttori di energia.
L'Autorità ha fatto inoltre ricorso contro l'annullamento della delibera n. 281 ma il Consiglio di Stato lo ha respinto. A parere del Consiglio infatti, è necessario adottare meccanismi per il calcolo del corrispettivo che facciano una distinzione tra le fonti programmabili e non, per tenere conto della difficoltà delle fonti rinnovabili nell'effettuare una stima di produzione dell'energia. Entrambe le delibere risultano annullate, e gli operatori da fonte eolica non dovranno più pagare tali oneri.
2014 - Con la Delibera n. 522 la fine delle controversie
Il 27 ottobre del 2014 l'autorità, a seguito di una consultazione, pubblica la delibera n. 522 che regola i nuovi oneri di sbilanciamento per le fonti rinnovabili non programmabili. Il sistema tiene finalmente conto delle specifiche caratteristiche di ciascuna fonte, e la franchigia viene stabilita come di seguito riportato:
Fonte rinnovabile | Eolica | Fotovoltaica | Idrica ad acqua fluente | Geotermica e altre fonti rinnovabili non programmabili |
Franchigia | 49% | 31% | 8% | 1,5% |
Fonte dati: Autorità
Da questo momento il meccanismo è calibrato sulla particolarità delle singole fonti rinnovabili, e viene considerata la reale difficoltà di effettuare una previsione di immissione di energia, con lo stesso livello di affidabilità delle unità di produzione convenzionali programmabili. Il GSE infine è incaricato di definire le regole tecniche per assegnare il corrispettivo di sbilanciamento agli utenti del suo dispacciamento.
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